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al testo di Paolo Mazzocchini
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La veranda che prospetta il tuo domani chiude una invetriata a pochi passi dal tuo desiderare. Nulla tu vedi di là da quella. Dal passato soffiano invece sul suo specchio falso raffiche infinite di esistenze per caso precipitate l’una sull’altra aggranellandosi nel disegno della tua piccolezza finalmente. Così un flagello di neve da troposfere polari sferza i suoi mille fiocchi succhiati al grembo dei mari e per ansiose spirali li costringe dentro un vicolo cieco della città vecchia - tra un camino che fuma e il volo freddoloso di un uccello. |
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